Un asterisco per note al margine sulla mostra „Notes” Madi a Villa Campolieto

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Un asterisco per note al margine sulla mostra „Notes” Madi a Villa Campolieto

Írta: Maurizio Vitiello

Mi ? stato rivolto, con estrema cortesia ed intelligente discrezione, l’invito ad inviare qualche scritto critico dalla redazione di questa bella e qualificata rivista internazionale, davvero di gran pregio. E mi sembra d’uopo, raccogliendo l’elegante disponibilit?, inoltrare un primo testo che possa ricordare la recente mostra italiana del „Madi” ed augurare alla redazione un prospero 2000.

Ercolano, Villa Campolieto (I)

„Villa Campolieto” ad Ercolano (Napoli), una tra le pi? interessanti e belle Ville Vesuviane del „Miglio d’Oro”, di nuovo apprezzabile dopo un lungo intervento di restauro, ha accolto l’esposizione „Notes” Madi, dal 15 novembre al 12 dicembre 1998. Da ricordare che in questa sede, oltre a moltissimi „vernissages”, ? stata allestita l’importante collettiva di grandi firme internazionali contemporanee, ‘TERRAE MOTUS”, voluta, organizzata e curata dal compianto gallerista napoletano, di fama mondiale, Lucio Amelio.

Il Comune di Ercolano (Napoli) e l’Ente per le Ville Vesuviane, con l’organizzazione dovuta al Moviemento Internazionale Arte Madi/Italia e all’Associazione Culturale „Arte Struktura” di Milano e in collaborazione con lo ‘Young Museum” di Revere (Mentova), l’Associazione A.I.E.S. Beni Culturali di Napoli, l’Associazione Culturale „Civitas” di Monteforte Irpino (Avellino), la rivista di arti visive „Images Art & Life” di Modena, Anna Canali, Saverio Cecere, Renato Milo, Antonio Perrottelli e Marta Pilone, hanno determinato la possibilit? di apprezzare il linguaggio „MADI” di esponenti del Belgio, Francia, Giappone, Italia, Uruguay, Ungheria, USA, Spagna e Venezuela: Arden Quin, Bányász, Belleudy, Bernardini, Binet, Bolivar, Branchet, Bucskó, Cecere, D’Amico, Decq, Desserpprit, Ézsiás, Fajó, Faucon, Fio Fozzer, R. Frangi, Froment, Galgóczy, Gil, Giraudon, Giuli, Haász, Herczegh, Herrera, Horváth, Kovács, Lappeyr?re, Le Cousin, Osarnio, Luggi, Marafkó, Mascia, Matzon, Milo, Minoretti, Mori, Neyrat, Nicolato, Pasquer, Perrottelli, Pilone, Pinna, Presta, Prosi, Reich Duse, Saxon, Satoru, Sernaglia, Stempfel, Timer, Usner.

Renato MILO (I) Opera MADI 1998

Il „Movimento Arte Madi” ? stato presentato, in maniera semplice ed informale nella prima sala dell’esposizione, dal moderatore Maurizio Witiello che, in sequenza, ha dato la parola al commento di Bolivar, Giorgio Agnisola, Angelo De Falco e Angelo Calabrese. Il folto pubblico ha seguito, con grande attenzione, i vari interventi che sono stati ripresi da televisioni e da fotografi. ? stato, poi, distribuito il catalogo, edito per l’occasione, che riporta testi di Saverio Cecere, Giorgio Agnisola, Angelo De Falco, Salvatore Presta e Maurizio Vitiello, in qui, per?, si lamentano l’assenza di immagini di lavori storici e/o attuali e reiterati, nonché immancabili, errori tipografici.

Ogni progetto-tracciato „madi” riemtra in una poligonalit? ed in ossequio ad un „esprit” dinamico segue movimenti sui quali s’innesta la costruzione astratto-funzionale pronta a conquistare una spazialit?. Ci sembra il caos di segnalare che la mostra a „Villa Campolieto” ad Ercolano (Napoli) ha suscitato l’entusiasmo degli astrattisti campani ed, in particolare, di quelli che, da tempo, alimentano la corrente astratto-geometrica. Bisogna rilevare che a Napoli con il M. A. C. (Movimento Arte Concreta) tra il 1950 e il 1954 si diffuse una cultura non figurativa. Renato Barisani, Renato De Fusco, Guido Tatafiore e Antonio Venditti furono gli alfieri di nuove determinazioni estetiche, lontane, se non lontanissime, dagli epigoni della cultura tardo ottocentesca che sopravvivevano a quel tempo a Napoli. Ed a questa prima fase si riallaccia storicamente un secondo momento che, a partire dalla met? degli anni settanta di questo secolo, vide il Gruppo „Geometria e Ricerca” riunire nuove istanze nel campo aniconico. Renato Barisani, Gianni De Tora, Carmine Di Ruggiero, Eugenio Riccini, Guido Tatafiore, Pippo Testa, Riccardo Trapani costituirono una bella formazione e riuscirono a rinverdire una mai esausta ed esaurita linfa geometrica. E con il libro curato da Luigi Paolo Finizio, allora Docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ed attualmente all’Accademia di Belle Arti di Roma, intitolato „L’immaginario geometrico”, pubblicato dal bravo e competente editore Rodolfo Rubino per i tipi dell’I.G.E.I. (Istituto Grafico Editoriale Italiano) di Napoli si poterono visionare i fondamenti teorici e l’architettura immaginativa della compagine astratta.

Oggi compare sulla scena napoletana non un gruppo omogeneo, ma una nuova aggregazione di sei artisti, che rispondono ai seguenti nomi: Renato Barisani, Gianni De Tora, Carmine Di Ruggiero, da pochi mesi nominato direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli (il primo nel M. A. C. Napoletano ed anche nel Gruppo „Geometria e Ricerca” come il secondo e il terzo), Mario Lanzione, Antonio Manfredi, Domenico Spinosa. Questi artisti sotto la sigla „Generazioni” hanno esposto dapprima al Palazzo della Pretura di Casoria, poi nella nuova sede della Biblioteca Comunale di Nocera Inferiore (Salerno) e, successivamente, nell’ambito dell’ „Expo Arte” di Bari, negli ambienti della „Fiera del Levante”, astrazioni geometriche, con caratteri netti e/o lirici, ma anche di sapore informale. Nell’aggregazione „Generazioni” avremmo visto anche Renato Milo, che, per lotte intestine, non ? stato integrato e ci? non va ad onore dei promotori di di questa compagine. Renato Milo lo segnalammo anni fa ad Anna Canali, di „Arte Struktura” di Milano, molto prima dell’azione favorevole di Saverio Cecere, avvenuta dopo la mostra che intitolammo e curammo „Hodierna Documenta”, a cui parteciparono sei artisti. (Mario Lanzione, Elio Marino, Carmine Papa, Antonio Manfredi, Marta Pilone, Sergio Williams), nello spazio dell’Associazione Culturale „L’Approdo” di Avellino, diretto da Elide Rusolo. Di Renato Milo ci sembrava idonea, per aderenze al „Madi” la sua ricerca geometrica su alcuni elementi e relative rifrazioni in acqua contenuta in trasparenti plexiglas. All’epoca fu negativa l’affrettata lettera di risposta di Anna Canali, ma oggi, come si vede e si legge, Renato Milo ? invitato alle mostre „MADI” ed ?, addirittura, tra gli organizzatori e i collaboratori pi? fattivi. Milo, inoltre, opera anche con Antonio Perrottelli e Marta Pilone (anche quest’ultimi due attivi nel „Movimento Arte Madi”) nella recente formazione „Gruppo Oggetto Pi?”, di cui si ricorda l’ultima mostra del’98 all’Associazione Culturale „Centro Di Sarro” di Roma e L’interessante catalogo, curato da Luigi Paolo Finizio, pubblicato con l’I.G.E.I. (Istituto Grafico Editoriale Italiano) di Napoli, sempre gestito dal serio e valido Rodolfo Rubino. Dopo questa breve panoramica in campo napoletano sulle presenze „Madi” e su quelle confinanti, per essenza geometrica e ricerca sulla spazialit?, dobbiamo senz’altro concludere che altri operatori napoletani, o dell’area d’influenza partenopea, che s’estende a tutto il Sud d’Italia, o Mezzogiorno se si vuole, verranno presi in considerazione da chi coordina mostre „Madi” in Italia e all’estero.

E, quindi, segnaliamo, quale contributo, due nomi: Fulchignoni e Sanchez; il primo, oltre i sessantanni, e il secondo, oltre i quarantanni, sono vicinissimi all’esperienza „Madi”. Aldo Fulchignoni, proiettando tracciati geometrici e percorsi modulari, conferisce alle sue opere tensione spaziale, offrendo e raggiungendo equilibri „cromostrutturali”.

Roberto Sanchez ancora oggi sull’imperio di una visione astratta muove la mano felice per promuovere una segmentata rete di trame e connotare strutturazioni politriangolari.

(MADI art periodical No3)